Gino Arcidiacono
Da sempre “innamorato” del paesaggio marino, certamente non estraneo alla lezione dei maestri liguri del novecento, ne ha offerto interpretazioni sempre personali, sovente pervase da un “tempo indefinito”, poetico e riflessivo: un dialogo diretto con la bellezza dominante di una natura straordinaria
L’approfondimento costante dell’elemento marino ha progressivamente tralasciato specifici riferimenti paesaggistici per esaltarne i caratteri di assoluta trasparenza e luminosità: gamme di azzurri e sovrapposizioni di velature in un assoluto di mare.
Le premesse per l’avventura astratta sono già evidenti e, non a caso, in queste opere si intravvede il passaggio dal figurativo prettamente paesaggistico ad una pittura che si avvicina all’informale.
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